S. Ten. Pilota Carlo Marchetto di Legnago

Nato a Legnago il 18 febbraio 1919. Si arruolò nella Regia Aeronautica il 24 dicembre 1938 quale Aviere Allievo Ufficiale di Complemento del ruolo naviganti. Aveva conseguito il diploma di abilitazione magistrale ed era un dattilografo. Dopo la Scuola Caccia entrò a far parte della 371^ Squadriglia il 12 novembre 1940. Il 27 novembre trasporta in volo da Bresso a Treviso il Mc. 200 MM 5192 di recente assegnazione alla Squadriglia, il 5 dicembre altra missione simile per il trasporto di un Macchi da Ronchi a Gorizia, il 12 dicembre da Milano a Treviso e il 14 dicembre da Lonate Pozzolo. Il 2 dicembre giunse l'ordine di trasferire immediatamente 6 velivoli e 6 piloti sul campo di Gorizia per svolgervi un servizio di allarme. Tra questi Marchetto che svolse il servizio in modo regolare. Il 15 dicembre la squadriglia si appresta a partire per una destinazione operativa (Ciampino, Roma) con 12 piloti e 12 velivoli. Marchetto, che è è ancora in addestramento viene lasciato a Treviso insieme ad altri piloti nuovi, ma raggiungerà i compagni dopo un paio di settimane. La 371^ Squadriglia, parte del 152° Gruppo "La Cucaracha", è alle dipendenze del 52° Stormo Caccia. Il 18 gennaio 1941, decolla insieme al Ten. Marcolin per scortare un treno con a bordo alte personalità nella tratta Orte-Castiglione del Lago. Il 29 gennaio svolse una esercitazione di tiro sul poligono di Furbara. Il 1 marzo la squadriglia, con i suoi 10 piloti si trasferisce sull'aeroporto di Lecce, e il giorno 3, nove cacciatori tra cui Marchetto volano sull'Albania per una scorta bombardieri BR.20 nella zona di Arza. La squadriglia si trasferì poi sull'aeroporto di Valona. L'8 marzo si decollò alle 7 del mattino insieme ai CR.42 del 150° Gruppo per una crociera di vigilanza in zona Argirocastro-Pajringut. L'11 marzo si replica sempre in compagnia dei CR.42 su Trebesmies-Cerevada e il 19 una crociera su Valona. Poi in licenza da dove torna il 4 aprile. Riprendono i voli di allenamento e crociera e il 13 aprile Marchetto compì dapprima una crociera di interdizione sulla zona di Perati-Erseca, poi nel pomeriggio una scorta agli Junkers 87 in zona Kalibati. Il giorno dopo effettua una scorta ad un convoglio in mare e il 15 aprile scorta bombardieri su Perati-Kalibani. Sono giorni di intensissima attività e il 19 aprile si parte per la scorta a tre CR.42 della 363^ Squadriglia che effettuano mitragliamenti sulla zona di Giannina. Il 20 e il 21 aprile Marchetto eseguì scorte a un Ro.37 su Arta a bordo di un CR.42. Seguono poi giorni di addestramento e riposo in concomitanza con l'ingresso delle truppe tedesche ad Atene. L'attività operativa riprende il 30 aprile quando si parte per il cielo di Cefalonia per scortare velivoli che eseguono lancio di paracadutisti sull'isola, mentre il 4 maggio fu effettuata una crociera di protezione alle truppe che sbarcavano su Cefalonia. Il 7 maggio 1941 la squadriglia si trasferì al completo sul campo di Tirana. Il 9 maggio una pattuglia costituita dal Ten. Marcolin, S.Ten. Marchetto, M.llo Romagnolo si reca a Brindisi con altri 15 apparecchi di altre squadriglie per scortare, il giorno dopo, il velivolo di Sua Maestà il Re. Marchetto, al termine della scorta fu costretto a rimanere a Brindisi per una avaria all'elica, da dove partirà il 15 maggio. Al termine della regia visita in Albania, il 17, Marchetto partecipa alla scorta del volo di ritorno. Il resto del mese di maggio trascorre con qualche volo di prova e molto riposo. Il 1 giugno, Marchetto insieme a Marcolin e Romagnolo si spostano sull'aeroporto di Araxxas (Peloponneso) per eseguire servizi di scorta a convogli navali italiani, aggregati alla 363^ squadriglia. La scorta fu eseguita l'8 giugno sul Mar Jonio a protezione di due navi posamine e il giorno successivo, i tre rientrano a Tirana a bordo di un S.81. I tre piloti si recano il 10 in volo a Foggia per fruire di una licenza premio. A luglio la squadriglia riceve i nuovi velivoli e passa in forza al 22° Gruppo Caccia di Tirana designato a rappresentare la caccia sul fronte est. Luglio è una mese tranquillo ma il 27 cominciano la truppa e gli specialisti partono da Durazzo per l'Italia per poi proseguire per il fronte orientale. La 371^ Squadriglia, insieme alle altre tre del gruppo parte da Tirana l'8 agosto per raggiungere il fronte orientale. Dopo una sosta a Belgrado per rifornimento, raggiungono Bucarest alle 17,25 del pomeriggio. Il 12 agosto proseguì per Tudora dove si fermano fino al 26 agosto, quando raggiungono la sede definitiva, l'aeroporto di Kiwoiy-Reg, dopo uno scalo tecnico a Balta.

La prima missione bellica di Marchetto in terra sovietica, anche la prima del 22° Gruppo Autonomo, avvenne il 27 agosto 1941, solo 24 ore dopo il rischieramento a Kriwoj-Rog. Tre formazioni distinte di nove Macchi 200 ciascuna, decollarono dal piccolo campo ucraino tra le ore 15 e le ore 18.30 per effettuare una importante crociera di vigilanza sulla zona di Dnepropetrovsk-Novomoskovsk, sulla quale erano s tati intercettati numerosi bombardieri avversari scortati dalla caccia. Seguì un furioso combattimento tanto che alla fine i nostri cacciatori dichiararono di aver abbattuto sei bombardieri nemici. Il 2 settembre l'epilogo della breve carriera di Carlo Marchetto. L'azione in cui perse la vita Marchetto viene così raccontata dal Ten. Loris Nannini che partecipò alla fatale operazione, anche lui abbattuto dalla contraerea ma scampato alla morte e preso prigioniero:"Caffè e latte ed una fetta di pane era la colazione di quella mattina del 2 settembre 1941, quando suonò improvvisamente l'allarme. Entrò di corsa un sottufficiale avvisandoci che era stata segnalata la presenza di una grossa formazione di bombardieri sovietici, scortata dalla caccia, che dirigeva su Dnepropetrovsk. Insieme agli altri 8 piloti di turno al servizio d'allarme corsi fuori della baracca, verso gli aerei ordinati in fila su un lato del campo. Già l'aria risuonava del rombo dei motori; infatti,all'ordine del comandante di Squadriglia, il Capitano Enrico Meille, i motoristi erano già corsi agli apparecchi ed avevano provveduto a metterli in moto..... Il capo squadriglia, capitano Meille, si porta in linea di partenza sulla pista, subito seguito dai due gregari; io in posizione di destra ed il sottotenente Carlo Marchetto a sinistra. Contemporaneamente a Marchetto porto l'ala del mio apparecchio accanto a quella di Meille che immediatamente dà motore per il decollo...Le tre unità, ciascuna di tre aerei disposti a cuneo, assumono la formazione di squadriglia in ala destra. Non ci sono nubi; l'aria del mattino è ferma, con la caligine tipica di quella latitudine. L'altimetro segna i 5000 metri; l'aria rarefatta spegne il rumore del motore. Spiraliamo in osservazione: Gli aranciati raggi di sole del mattino roteano nella cabina, specchiandosi a tratti sugli strumenti. Siamo sulla verticale di Dnepropetrovsk. Sotto di noi si allarga maestoso il fiume Dneper a tagliare una terra nera, mossa in un susseguirsi di modeste alture con radi alberi e pettinate colture. Poi la città, un grosso centro abitato di mezzo milione di abitanti, tutta sulla riva destra del fiume, con i suoi cantieri navali, le sue segherie e le sue industrie metallurgiche alimentate dal bacino carbonifero del Donez. Stiamo pattugliando da oltre cinque minuti, senza avvistare nessun aereo nemico..... Il capo squadriglia interrompe l'osservazione; vira verso nord-est in direzione Kharkov discendendo a quota 3000. Attraversiamo il fiume lasciandoci indietro Dnepropetrovsk. Stiamo seguendo la strada che da Dnepropetrovsk porta a Novomoskovsk.... Siamo sempre a 3000 metri; l'anemometro indica la velocità di 420 km/h. Stiamo volando in squadriglia sopra la città di Novomoskovsk. Improvvisamente scorgiamo sulla strada principale una colonna di autoblindo. Meille batte le ali per richiamare l'attenzione delle altre due pattuglie; queste si portano avanti per prendere gli ordini del caposquadriglia. Attraverso il plexigas del suo tettuccio Meille detta gli ordini mediante la consueta mimica convenzionale. ... Meille, alle altre due squadriglie, fa segno con la mano di restare in quota a nostra protezione; al suo seguito, io e Marchetto, in fila indiana, dopo un rovesciamento, ci tuffiamo in candela. In quel momento iniziano ad esplodere tutto intorno a noi i proiettili della contraerea sovietica. Marchetto mi è dietro, un pò distanziato. Vedo il Macchi di Meille che si sta "sfilando" di fronte a me. .... In un attimo siamo in coda alla colonna delle autoblindo; immediatamente iniziamo il mitragliamento a bassissima quota, per tutta la lunghezza di quel convoglio militare. Solo in quel momento vedo in testa alla colonna una serie di postazioni antiaeree che elevano un fitto fuoco di sbarramento. Meille riesce a passare senza danni. Istintivamente, per schivare lo sbarramento, cerco di virare, piatto, a destra per diminuire la superficie di bersaglio . All'improvviso l'aereo non risponde più ai comandi: sono a 200 metri da terra lanciato ad alta velocità.... Devo buttarmi fuori..... Avevo iniziato la prima oscillazione con il paracadute quando presi coscienza che da terra i russi mi stavano sparando. Guardai verso l'alto, come a cercare un impossibile aiuto. Esterrefatto, vidi a poca distanza, venire contro di me un aereo con il motore in fiamme; era il Macchi di Marchetto; lui si era appena lanciato: incrociammo i nostri sguardi: Marchetto ebbe appena il tempo di alzare il braccio in un fraterno saluto che una raffica di mitragliatrice lo falciò all'altezza dell'addome. Si ripiegò subito su se stesso , ormai privo di vita, appeso ancora per un istante al suo candido paracadute. Fu decorato con la Medaglia di Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Pilota da caccia su velivolo Macchi 200. Durante un'azione di mitragliamento a bassa quota ad un convoglio militare russo veniva abbattuto dalla contraerea. Lanciatosi col paracadute, mentre scendeva a terra veniva falciato da una raffica di mitragliatrice. Colpito all'addome, si ripiegava su se stesso privo di vita. Cielo di Russia, 3 settembre 1941".