SERG. PILOTA ALDO ARZENTON

Arzenton Aldo nasce a Oppeano il 3 gennaio 1920 e il 22 dicembre 1939 si arruola nella Regia Aeronautica nel Centro della 2^ ZAT in qualità di Allievo Sergente Pilota. Posto immediatamente in congedo illimitato in attesa di assegnazione alla scuola di pilotaggio, venne avviato, il 10 aprile 1940 presso la Scuola di Pilotaggio di Orvieto e successivamente, il 7 giugno presso la Scuola di pilotaggio di Montecorvino Rovella, dove frequenta il corso di allievo pilota. Il 6 novembre 1940 fu trasferito alla Scuola di pilotaggio di Aquino (Pistoia) e il 20 maggio 1941 a quella di Gallarate. Nominato Primo Aviere Pilota il 25 giugno 1941, il 19 ottobre successivo fu assegnato alla Scuola Addestramento Bombardamento Terrestre di xx (T.8). Il 25 gennaio 1942 fu promosso al grado di Sergente con decorrenza dal 4 dicembre 1941 e nel settembre 1942 è al 2° Nucleo Addestramento Aerosiluranti di Capodichino (Na). Dal gennaio 1943 è a Bologna presso il 12° Gruppo 2 "C" e dal 16 aprile è in forza al 1° Nucleo Addestramento Bombardamento. Viene ricoverato all'Ospedale Militare di Verona il 26 giugno 1943 e inviato i convalescenza di 90 giorni a partire dal 4 agosto. Muore a Oppeano il 4 dicembre 1943. Era stato nominato Pilota di aeroplano su apparecchio Ca. 310 il 3 luglio 1941 e su apparecchio S.79 il 4 dicembre successivo. Partecipò alle operazioni di guerra nel Mediterraneo come addetto alla difesa dell'aeroporto di Capodichino dal 18 novembre 1942 al 18 gennaio 1943 e dell'aeroporto di Bologna fino al 13 aprile 1943.

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TEN. GIUSEPPE BAZZANI

Ten. A.A.r.s. nato a Sanguinetto il 7 maggio 1913 da Arturo e Ester Milanese, deceduto il 25 aprile 1945 a Pozza di Cerea (Vr). Soldato di leva della classe 1913 assegnato alla ferma ordinaria in data 4 aprile 1934, ma ammesso a ritardare quale studente ultima classe scuole medie superiori. Il 9 novembre 1934 giunge al 52° Reggimento Fanteria quale allievo ufficiale di complemento, la cui nomina avviene il 11 febbraio 1945. Inviato in licenza illimitata venne nominato Aspirante ufficiale di complemento dell’Arma di Fanteria presso il 49° reggimento il 23 maggio 1935. Giunse al reggimento il 20 giugno 1935. Il 2 dicembre 1935 fu nominato Sottotenente di complemento ed inviato in congedo il 10 febbraio 1936. Il 24 novembre 1938 fu richiamato in servizio per conto del Ministero dell’Aeronautica. L’anno successivo passò al servizio permanente e destinato all’aeroporto di Falconara il 17 aprile 1939. Il 16 ottobre 1939 fu assegnato alla Divisione Commissariato della 2^ Z.A.T. e preso in forza al 13° Deposito della R.A. di Sanguinetto. Nel marzo del 1940 lo troviamo in forza all’11° Deposito di Orte e promosso Tenente in data 18 ottobre 1940. Il 2 febbraio 1942 è alla Scuola Specialisti A.A. di Capodichino e ritornò a Sanguinetto, presso il 13° Deposito R.A il 15 settembre dello stesso anno, assumendo la carica di vice-comandante. Sbandatosi dopo i fatti dell’8 settembre 1943, partecipò ad operazioni di guerra con le formazioni partigiane del Basso veronese dal 1 febbraio 1944 al 25 aprile 1945. Nel settembre del 1944 la sua casa di Cherubine viene perquisita da una banda nera e Bazzani è costretto a fuggire. Dapprima si ferma a Correzzo, poi a Casteldario. Nell'aprile del 1945, la moglie si reca in bicicletta a Casteldario per riportarlo a casa. Insieme ad un altro partigiano intraprendono il viaggio di ritorno. Nei pressi di Aselogna sono sorpresi da una pattuglia tedesca e catturati. Riesce a saltare dal camio e a dileguarsi nelle campagne, proseguendo a piedi verso casa. Nel passare in un vigneto della corte Bazzucco, in località Pozza di Cerea, viene fatto segno di una raffica di mitraglia da parte di una sentinella tedesca, che lo fesrisce a morte. Ha partecipato ad operazioni di guerra sul fronte alpino occidentale dall’11 al 25 giugno 1940 e in territorio nazionale dal 15 luglio 1943 al 8 settembre 1943. E’ decorato di Croce al merito di Guerra. Nel 1939 e nel 1940 fu qualificato come Istruttore di Educazione Fisica.

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TEN. PILOTA TIBERIO BIASI

Di Roveredo di Guà

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GEN. PILOTA GIUSEPPE BIRON

Nato a Legnago il 13 ottobre 1914, in Aeronautica dal 1935 al 1971 quale pilota da caccia. Decorato al Valor Militare con cinque medaglie d’Argento, due medaglie di Bronzo, una Croce di Ferro Tedesca di seconda classe e due Croci di Guerra. Ha al suo attivo l’abbattimento di quindici aerei nemici. La storia di Bepi Biron è affascinante e singolare, come si può facilmente evincere da una sua inedita pubblicazione dal titolo “UNA VITA”, pubblicata nel 2002, che lo stesso non ha mai voluto ufficializzare. Nel 1935, conseguito il brevetto di pilota militare sull’Aeroporto di San Vito dei Normanni (BR) su velivolo CA100, fu assegnato alla 108^ Sq. di ricognizione strategica e inviato a Mogadiscio in Somalia. Durante la missione in Africa fu protagonista di un atterraggio d’emergenza per piantata del motore. Alla fine dell’anno, rientrato in Italia, fu assegnato al 6° Stormo prima a Gorizia poi a Campoformido ed infine a Rimini. Nel 1938 si offrì volontario per la Spagna dove operò, inquadrato nel gruppo la “Cucaracha” con base a Saragozza, con velivolo CR.32 a fianco dei tedeschi che schieravano velivoli Messerschmitt. Nel dicembre del 1939 rientrò dalla Spagna e fu assegnato sulla base di Treviso operando sui nuovi velivoli Macchi 200. Qui chiese di essere ammesso all’Accademia Aeronautica di Caserta, permanendo lì per due anni. Conseguito il grado di S.Ten. Pilota fu assegnato al 22° Gruppo Caccia a Tirana (Albania) per essere subito dopo inviato in Russia. Durante la missione in Russia inventò il famoso stemma del 22° Gruppo, rappresentato da uno spauracchio in un triangolo bianco che si “Fuma” le stelline rosse, che simboleggiano i caccia russi. Nel maggio del 1942 rientrò in Italia e fu assegnato a Roma Ciampino dove iniziò a volare su velivolo RE-2001. Promosso Tenente iniziò una lunga serie di missioni di scorta alle navi italiane nel mediterraneo, missioni che proseguirono con partenza dagli aeroporti siciliani, sardi e anche da Napoli dove fu raggiunto dall’8 settembre 1943. Dopo l’armistizio, l’uomo trionfante dell’Africa e della Spagna non esitò a fuggire al nord Italia per raggiungere Treviso e la sua famiglia, sfuggendo alla cattura dei tedeschi. Qui si impose una decisione importate, e, pur di continuare a volare, trascurando la scelta politica che stava per fare, aderì alla Repubblica Sociale dimostrando soltanto di essere fedele alle ragioni della sua storia in Africa, Spagna, Russia e nello scacchiere del mediterraneo. Fu assegnato al 1° Gruppo da caccia di stanza a Reggio Emilia e successivamente a Vicenza, operando in missioni di disturbo ai bombardieri alleati. In una di queste missioni, nel luglio del 1944 fu abbattuto nel cielo di Oderzo (TV) e mentre il Macchi perdeva quota, uscì dalla carlinga per lanciarsi, ma impattò con i piani di coda del velivolo giungendo a terra con la cassa toracica sfondata. Soccorso dai tedeschi, fu ricoverato in ospedale e curato. Dimesso dall’ospedale dopo 40 giorni, raggiunse il Reparto a Gallarate e venne inviato in Germania per l’addestramento sul Messerschmitt. In licenza a Treviso, durante il viaggio di rientro al reparto, rimase incidentalmente vittima, a Bassano del Grappa, di un attentato sul Ponte degli Alpini, perdendo un occhio. Ricoverato all’ospedale di Padova dopo una lunga degenza rientrò a Gallarate proprio alla vigilia della fine delle ostilità. A guerra finita era stato allontanato dall’Aeronautica e per sbarcare il lunario accettò un posto di viaggiatore di commercio per la Palmolive, lavoro che fece per quattro anni. Agli inizi degli anni cinquanta fu richiamato in servizio e grazie all’autorevole interessamento del Generale Remondino fu, con una legge “ad personam”, riammesso al volo e inviato a Gioia del Colle, dove riprese a volare su Macchi 416 e G46. Nel 1954 Bepi Biron approda al 51° Stormo ad Istrana e diventa subito un personaggio di spicco ricoprendo nel Reparto numerosi incarichi fra cui responsabile della Sicurezza Volo e quale incarico principale Istruttore di Volo strumentale su velivolo T33, abilitando intere generazioni di piloti al volo senza visibilità. Ha volato sino al suo ultimo giorno di servizio coronando la sua splendida carriera di pilota sul velivolo F104S del 22° Gruppo, con circa 7000 ore di volo totali. Ha sempre rappresentato e sempre rappresenterà la vera Bandiera del 22° Gruppo di volo. (Cenni biografici redatti dal Gen. Riccardo Marchese).

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TEN. PILOTA ALDO BUSETTO

Aldo Busetto nacque a Legnago il 23 febbraio 1914. Pilota Iin servizio permanente della Regia Aeronautica dal 7 novembre 1940, fu decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare. Nel 1941 era in Africa Orientale Italiana (A.O.I.). Nel 1943 risulta i aspettativa. Ricevette anche una Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:" Capo equipaggio di alta capacità, con cosciente ardito coraggio attacca di notte a bassa quota e reiteramento un munito aeroporto nemico danneggiando impianti ed apparecchi. Esempio di sereno e deciso valore. Cielo di Ghedaref, 16 ottobre 1940 (G.U.R.I. N. 233 del 2 ottobre 1941). Si trattava dell'attacco condotto sul campo di aviazione inglese di Ghedaref del 16 ottobre 1940 dove la squadriglia italiana composta da Cr.42 riuscì a sorprendere e a distruggere 11 velivoli britannici, un deposito di munizioni e un autocarro.

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TEN. PILOTA MARIO CALIARI

Classe 1922, di san Gabriele (Isola della Scala, Vr), marconista navigante, aviere scelto, dopo aver frequentato un lungo corso alla scuola di Capodichino era stato assegnato agli aerosiluranti. Ebbe il suo battesimo del fuoco con il trimotore Cant Z. 1007 sulla base algerina di El Diem. era la notte di Pasqua del 1943. Partecipò a numerose azioni partendo dagli9 aeroporti di Sciacca, Elmas, Grottaglie, Manduria. Subito dopo l'armistizio dell'8 settembre, partì dall'aeroporto di Perugia per portare il suo bombardiere in Sardegna, ma fu abbattuto dalla contraerea tedesca, precipitando in mare al largo delle Bocche di San Bonifacio, fra Corsica e Sardegna. Era l'11 settembre 1943.

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TEN. PILOTA BRUNO CARTOSIO

Di Cà di David

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M.LLO PILOTA TULLIO COVRE

Di Verona

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TEN. PILOTA AMPELIO CORRADINI

Nacque a Legnago nel novembre del 1918, entrò nella Regia Accademia Aeronautica il 1 novembre 1939, ammesso alla frequenza del primo anno del corso "Turbine", per l'anno accademico 1938-39, con la ferma iniziale di anni 6. Pilota di idrovolante Cant Z 501 fu assegnato alla 197^ Squadriglia di stanza a Trapani al comando del Cap. Pilota Ugo Majorani. Cadde nel Mediterraneo l'undici novembre 1942. Fu decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Pilota di provata capacità, partecipava, su idro da ricognizione, a numerose missioni belliche dimostrando, in ogni circostanza, esemplare ardimento e sprezzo del pericolo. Da una missione particolarmente rischiosa non faceva ritorno alla base. Cielo del Mediterraneo, 26 dicembre 1941, 11 novembre 1942".

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TEN. PILOTA BRUNO CRESTONI

L'11 gennaio 1943 il S.Ten. Pilota Bruno Crestoni di Legnago (Vr) fu decorato con la Medaglia d'argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Partecipava, come capo equipaggio e puntatore, a numerose azione belliche svolte su lontane e difese basi nemiche. Calmo e preciso in ogni circostanza, contribuiva ad infliggere al nemico ingenti danni. In ogni più critica contingenza dava prova di alto senso del dovere e di valore". Cielo del Mediterraneo e della Grecia, settembre 1940 - marzo 1941. Bruno Crestoni ha volato con la 176^ e la 261^ Squadriglia Bombardamento Terrestre a bordo di velivoli Cant Z-1007 bis.

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M.LLO PILOTA SILVIO FERRIGOLO

Fu ferito mortalmente durante una missione di guerra, mentre sorvolava la Sicilia. Ora, ad oltre 70 anni da quel tragico evento, è stato ritrovato l'aereo che Silvio Ferrigolo, maresciallo legnaghese della Regia aeronautica, stava pilotando quando venne abbattuto da un caccia britannico. Il militare, all'epoca 28enne, era nato l'8 maggio di cento anni fa a Grancona, nel Vicentino. Tuttavia, quando venne colpito mortalmente, nel luglio del 1943, la sua famiglia si era già trasferita a Legnago. Inizia così l'articolo de L'Arena del 3 maggio 2015 a firma Fabio Tomelleri, che ha riportato all'attenzione la storia del valoroso sottufficiale pilota legnaghese di adozione. Ammesso al corso di pilotaggio in qualità di allievo sull'aeroporto di Taliedo il 7 febbraio 1936, Ferrigolo venne trasferito a Puntisella il 4 maggio successivo per effettuare il passaggio su velivoli idrovolanti. L'8 giugno raggiunse Como e poi di nuovo in Istria, a Portorose nel settembre presso la scuola pilotaggio. Nell'ottobre venne promosso primo aviere e nel luglio dell'anno successivo arrivò al Comando Militare del Basso Tirreno di Taranto a disposizione della 145^ Squadriglia. Il 25 agosto fu promosso sergente e imbarcato sulla nave appoggio e trasporto G. Miraglia dove rimase fino a fine anno quando fu trasferito a Cadimare (Sp). Il 9 gennaio raggiunse sulla base di Elmas la 146^ Squadriglia e nel marzo successivo l'isola di Lero presso la 147^ Squadriglia. La testimonianza di un altro pilota, Antonio Inguscio, precisa invece che a Lero Ferrigolo era un suo compagno presso la 161^ Squadriglia Idrovolanti dotati di velivoli Ro.44. Inguscio ricorda che Ferricolo era il suo antagonista nell'esecuzione della manovra acrobatica della vite, "Giocavamo a chi faceva opiù giri!". Il 21 maggio del 1942, promosso Maresciallo fu assegnato alla 361^ Squadriglia di Grottaglie (Ta), probabilmente a causa di problemi di salute che lo tennero lontano dalle operazioni fino all'aprile del 1943, quando raggiunse Osoppo nell'ambito della ricostituzione del 50° Gruppo Assalto. Assegnato alla 391^ Squadriglia (159° Gruppo). Il 2 giugno il Gruppo fu mobilitato per la difesa di Pantelleria e trasferito sull'aeroporto di Pistoia al comando del Magg. De Francesco. Non ancora dotato di velivoli Re.2002, era equipaggiato con una trentina dei più modesti Fiat G.50 bis d'assalto. Nella giornata del 9 giunse il segnale d'allarme dal Comando di Squadra, e il reparto iniziò a raggiungere Capua, e dopo il rifornimento, l'aeroporto di reggio Calabria, decentarndosi in località Gotta D'Auro. La prima missione del reparto si svolse nelle prime ore del pomeriggio del giorno 11, per attaccare con bombe alari i mezzi da sbarco alletai in navigazione verso Pantelleria. Con la notizia della caduta di Pantelleria, il Gruppo che si trovava sugli aeroporti siciliani, fece immediatamente ritorno a Reggio Calabria. Nella stessa mattinata (12 luglio), decollando dall'aeroporto di Catania, decollarono alle ore 7.10 nove G.50 diretti nella zona di Siracusa per mitragliare colonne motorizzate alleate a NW della cittadina. Giunti sul posto i velivoli italiani venivano attaccati da numerosi caccia della RAF che abbattevano 3 G.50 contro la perdita di uno Spitfire. Tra i caduti Silvio Ferrigolo, che ufficialmente venne considerato disperso. Queste notizie (tratte da 50° Stormo d'Assalto di Nino Arena, 1979) sono piuttosto imprecise. Lo stesso autore in un altra pubblicazione (La Regia Aeronautica 1939-43, volume IV, L'anno dell'armistizio, 1986) precisa che il 159° Gruppo era già stato inviato in precedenza iin zona di operazioni e precisamente dal 10 giugno sull'aeroporto di Gela /Gotta D'Auro, che comunque rientrava a Pistoia il giorno 13 per completare la preparazione e l'addestramento. Per la seconda fase conferma l'arrivo del 159° Gruppo il giorno 10 luglio ma sull'aeroporto di Crotone. La missione del giorno 12 (seconda missione della giornata) viene riportata in partenza alle ore 11.05 da Crotone. Nove G.50 al acomando del Magg. De Francesco diretti su Augusta. Giunti in zona venivano attacacti da Spitfire del 111° Squadron. A questa seconda incursione viene ascritto l'abbattimento di Ferrigolo. Da un articolo cui si ignora la provenienza: " Partito alle 7.10 dall'aeroporto di Catania Fontanarossa con altri 8 G.50 Bis/A del 159° Gruppo d'Assalto, alla guida del Cap. Pilota Guido Bonino, allo scopo di attaccare nel siracusano delle colonne motorizzate nemiche, venivano intercettati da 12 Spitfire IX del 72° Squadron. Il M.llo Ferricolo veniva colpito gravemente alla schiena, fu visto per l'ultima volta allontanarsi in assetto scomposto e in un disperato tentativo di atterrare fuori campo, finì in una salina nei pressi di Magnisi. Qui fu trovato intatto nel maggio del 1950, sette anni dopo, inchiodato al posto di pilotaggio del supo G.50bis/A codificato 391-10, MM. 6061. Il sale aveva conservato il corpo dello sventurato pilota sul quale furono trovati brandelli di tuta da volo e il tesserino personale di riconoscimento".

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TEN. PILOTA GIOVANNI LUCCHINI

Di Caprino Veronese

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1° AV. MOT. IGINO MANARA

Luigi Secondo di Giuseppe. Nato a San Pietro di Morubio il 29 maggio 1907. Prese parte alla Crociera del decennale, come motorista sul velivolo I-BIAN pilotato dal Cap. Biani, 7^ Squadriglia, Verde Stellato con il grado di 1° Aviere. Partecipò alla campagna di Libia e, nel 1929, fu decorato con la Croce al Merito. Il 31 agosto dell’anno 1968 trentanove persone sottoscrivevano nel Palazzo del Governo di Lucca l’atto formale di fondazione dell’Associazione Trasvolatori Atlantici (A.T.A.) che già dall’anno precedente aveva preso vita per iniziativa del Generale di Armata Aerea Giuseppe Valle coadiuvato da altri volenterosi alti ufficiali protagonisti delle crociere.Tra i sottoscrittori, il Maresciallo Manara.

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TENENTE PILOTA WALTER MARCOLUNGO

Di Isola della Scala

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SERGENTE PILOTA SERGIO MAZZI

Di Quinzano

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M.LLO PILOTA GIUSEPPE MEOTTI

Nato a Oppeano il 15 giugno 1917 si arruolò nella Regia Aeronautica nel 1935 per frequentare la Scuola di Pilotaggio della Malpensa. Alla fine dello stesso anno era già pilota militare con il grado di sergente. Dopo due anni veniva trasferito al 18° Stormo Bombardamento Terrestre di Aviano (Pn) e nel 1940, allo scoppio delle ostilità, è a Cameri presso il Gruppo Bombardamento Terrestre. Promosso Maresciallo, nel 1941 fu assegnato all’aeroporto di Lecce e dopo tre mesi trasferito a Catania. Fu poi a Bresso (Mi), Levaldigi (CN) e Gioia del Colle, dove probabilmente lo colse l’armistizio. Con la nuova Aeronautica cobelligerante fu dapprima a Centocelle (Roma), poi nuovamente a Lecce. Al Temine della guerra fu assegnato al Comando della 2^ Z.A.T. di Padova, presso il distaccamento di Desenzano (Bs). Inviato in licenza speciale in attesa di reimpiego fu richiamato in servizio nel 1948 e trasferito sull’aeroporto di Centocelle

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TENENTE PILOTA VITTORIO ORGANO

Di Verona

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SERGENTE PILOTA RENATO PATTON

Di Verona

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TENENTE PILOTA VITTORIO PIGNATTI MORANO

Di Custoza

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TENENTE PILOTA CLEMENTE PIVA

Nato a Bovolone il 15 febbraio del 1914, il 28 settembre 1935 entra volontario nella Regia Aeronautica come Aviere Allievo Ufficiale di Complemento e destinato alla Scuola Piloti presso l'aeroporto di Siena. Il 25 giugno 1936 consegue il brevetto di pilota di aeroplano di 1° grado con il velivolo Ca.100 e viene successivamente inviato alla Scuola di Pilotaggio di Malpensa. Il 26 settembre viene nominato pilota militare sul velivolo BR.3 e il 21 dicembre dello stesso anno diventa Sottotenente di complemento dell'Arma Aeronautica, ruolo naviganti e contestualmente trasferito al 7° Stormo Bombardamento a Gallarate. L'8 febbraio del 1938 fu trasferito all'Aeronautica dell'Africa Orientare con imbarco a Napoli. Giunto a Massaua il 16 dello stesso mese venne assegnato alla 19^ Squadriglia. Il 1 luglio del 1938 fu trasferito alla base aerea di Zula quale Comandante. Il 16 dicembre del 1938 si imbarca da Massaua per Napoli dove giunge il 24 dicembre e assegnato al 9° Stormo di Viterbo. Nel giugno del 1940 fu nominato Tenente e il 15 febbraio 1941 fu assegnato al 29° Gruppo Autonomo da Bombardamento. Di nuovo al 9° Stormo 10 maggio 1941, nel luglio fu assegnato al Deposito Centrale Forza Assente della Regia Aeronautica dove rimase fino al 11 ottobre, quando fu trasferito alla Scuola Addestramento di Specialità Bombardamento Terrestre. Il 1 febbraio 1943, dopo una breve licenza di convalescenza assume il comando del Reparto Personale che mantiene fino all'Armistizio. Dopo il conflitto si presentò al posto di raccolta di Verona (marzo 1946) e fu posto in congedo assoluto il 16 febbraio 1976. Fu decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: Nel corso delle numerose azioni di guerra compiute, secondo pilota di apparecchio da bombardamento, in una completa dedizione al dovere, dava prova di fermezza ed ardimento, validamente coadiuvando il Capo equipaggio nel completo raggiungimento delle missioni e degli obiettivi assegnatigli" Cielo della Marmarica, giugno-ottobre 1940. Ha partecipato ad azioni di guerra nel Mediterraneo e in Africa Settentrionale dall'11 giugno 1940 al 1 gennaio 1941 e dal 14 marzo 1941 al 22 luglio 1942. Dal 16 ottobre 1941 fu nominato Istruttore di Pilotaggio a "doppio Comando" presso la Scuola Addestramento di Specialità B.T., e dal 1 dicembre 1942 fu incaricato dell'insegnamento di radiotecnica agli allievi Piloti della Scuola di Pilotaggio di Ghedi. Conseguì le abilitazioni al pilotaggio dei seguenti velivoli: S.81 il 22 dicembre 1936, BR.20 il 13 ottobre 1937, Ca.111 e Ca.133 nella primavera del 1938, l'8 aprile del 1939 fu abilitato al pilotaggio del l'S.79 e il 29 dello stesso mese sul CANT Z-1007bis. Nel settembre del 1942 fu infine abilitato sui velivoli Ro.41, Cr.32 e CR.42. Dopo l'armistizio aderiva alla R.S.I..

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M.LLO MARC. DOVILIO POLETTINI

Classe 1922, di San Gabriele (Isola della Scala, Vr), marconista navigante, aviere scelto, dopo aver frequentato un lungo corso alla scuola di Capodichino era stato assegnato agli aerosiluranti. Ebbe il suo battesimo del fuoco con il trimotore Cant Z. 1007 sulla base algerina di El Diem. Era la notte di Pasqua del 1943. Partecipò a numerose azioni partendo dagli aeroporti di Sciacca, Elmas, Grottaglie, Manduria. Subito dopo l'armistizio dell'8 settembre, partì dall'aeroporto di Perugia per portare il suo bombardiere in Sardegna, ma fu abbattuto dalla contraerea tedesca, precipitando in mare al largo delle Bocche di san Bonifacio, fra Corsica e Sardegna. Era l'11 settembre 1943. A Dovilio Polettini è intitolato il Nucleo dell'Associazione Arma Aeronautica di Isola della Scala

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TENENTE MEDICO ENZO TOAIARI

Di Salizzole

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AV. SC. MOTORISTA GIUSEPPE VACCARI

Di Bovolone

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SERG. PILOTA ALFREDO VISENTINI

Di Nogarole Rocca, 42^ Squadriglia Caccia

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GEN. PILOTA RENATO DONADELLI

Nato nel 1898 a Vigasio, entrò a far parte della 21^ Squadriglia negli ultimi mesi di guerra e prese parte alle operazioni della battaglia finale di Vittorio Veneto, come soldato pilota. Dal 22 ottobre è con la 1^ sezione assegnata al I Corpo d'Armata sul campo di aviazione di Castel di Codego. Finite le ostilità partecipa con D'Annunzio all'impresa di Fiume e tornò ad arruolarsi in aviazione nel 1924, divenendo pilota personale di Emilio De Bono, governatore della Libia. Sulla sponda africana ebbe un ruolo nell'organizzazione delle linee aere con Roma. Fece parte della Squadra Atlantica con Balbo sull'idroscalo di Orbetello e partecipò alla prima trasvolata atlantica, verso il Brasile. Nell'ammaraggio a Rio, il suo velivolo si inabissò ma riuscì indenne dall'incidente. Rimasto in Brasile per circa un anno per svolgere incarichi di rappresentanza in quel paese.

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SERG. PILOTA TARCISIO QUARTI

Tarcisio Quarti di Luigi e Concetta lama, nato a Santa Maria di Zevio il 25 novembre 1915, arruolato nel 1935 nella Regia Aeronautica presta servizio a Puntisella di Pola, poi a Como dove conseguì il brevetto di pilota nel 1937. Fu poi a Portorose e Vigna di Valle per essere trasferito, nel 1938 a Cagliari.

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SERG. MAGG. PILOTA GUIDO ADAMI

Veronese di Silvino nato nel 1916, apparteneva alla 214^ Squadriglia Bombardamento. Caduto il 14 giugno 1940

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1° AVIERE ARMIERE LUIGI ADAMI

Caduto in combattimento. Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: Armiere di apparecchio da bombardamento durante uno scontro con tre caccia avversari si prodigava con calma e coraggio esemplari a controbattere il fuoco avversario. Mortalmente ferito manteneva il proprio posto di combattimento continuando a mitragliare il nemico e riuscendo ad abbattere in fiamme un caccia aversario. Caduto morente sulla sua mitragliatrice esprimeva prima di spirare ai compagni d'equipaggio la sua gioia per avere potuto abbattere l'apparecchio nemico; Mirabile esempio di militari virtù di fierezza e di eroismo spinti fino al supremo olocausto. Cielo dell'A.O.I., 11 luglio 1940".

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S.TENENTE PILOTA CARLO CANELLA

Pilota di Pescantina (o Caprino Veronese) nato il 22 giugno 1914, accademista. Decorato, vivente, con Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Attaccava da solo arditamente una formazione nemica di apparecchi da bombardamento ed abbattendono uno impediva agli altri di eseguire il loro compito nonostante l'oscurità notturna. Cielo dell'A.O.I., 14 giugno 1940".

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S.TENENTE PILOTA GASTONE SACCHETTI

Pilota di San Bonifacio, decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: "Capo equipaggio di velivolo da bombardamento dava prova di alta perizia e di ardimento eseguendo con successo l'attacco vivamente contrastato a una base aeronavale e compiendo in piena notte un percorso di 1200 chilometri. Cielo del Mediterraneo, 23 giugno 1940".

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CAPITANO PILOTA PIO MAJORANA

Pilota di Grezzana, decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare.

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SERGENTE MAGGIORE PILOTA DANILO MARANGONI

Pilota di Nogara, caduto il 17 novembre 1937 in Africa Orientale. Era entrato nella Regia Aeronautica nel 1932 ed aveva partecipato alla Guerra di Spagna nel Reparto "I Falchi delle Baleari". Decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare.

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TENENTE PILOTA BRUNO PAVAN

Pilota di Verona, decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare.

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TENENTE PILOTA GIOACCHINO BISSOLI

Pilota di Buttapietra, decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare. Motivazione: "Ardito ed entusiasta pilota da caccia, avvistava in volo di crociera una numerosa formazione da bombardamento nemica che tentava di attaccare di sorpresa un nostro campo di aviazione. Con sereno sprezzo della soverchiante forza avversaria e del violento suo fuoco, insisteva negli attacchi, riuscendo ad abbattere un velivolo nemico e a disperdere gli altri. Cielo di Malta, 11 giugno 1940". Dal dicembre 1938 al dicembre 1939 fu in Spagna

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TENENTE PILOTA MARIO RIGATTI

Pilota di Verona, decorato con Medaglia d'Oro al Valor Militare. Motivazione: "Pilota da caccia di eccezionale valore professionale ed insuperabile ardira, in numerosi aspri combattimenti sostenuti nei cieli di Francia e del Mediterraneo centrale abbatteva due velivoli nemici e concorreva alla distruzione di numerosi velivoli al suolo. Durante un servizio di scorta nel cielo di Malta attaccava con superbo slancio una soverchiante formazione da caccia e abbatteva in fiamme un avversario. Gravemente ferito ad una gamba da una pallottola esplosiva, con il velivolo colpito e ridotto in condizioni di volo estremamente precarie, desisteva dal combattimento solo quando cadeva in vite.Ripreso il governo del velivolo a poche centinaia di metri da terra, rinunciando sdegnosamente all'immediata e certa salvezza che si si offriva con un atterraggio di fortuna in territorio nemico, affrontava, isolato il volo di ritorno attraverso oltre cento chilometri di mare aperto, e sorretto dalla forza del suo grande animo, traggiungeva la base di partenza restituendo così per altri cimenti se stesso e il velivolo alla Patria, già tanto mirabilmente servita. Cielo di Malta, 24 agosto 1940. Rigatti aveva ottenuto una Medaglia d'Argento al Valor Militare nella Guerra di Spagna, e una Medaglia di Bronzo al Valor Militare nei primi giorni del conflitto.

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TENENTE PILOTA BRUNO VERONESI

Pilota di Verona nato il 24 maggio 1915 entrò nella Regia Aeronautica a 18 anni presso la Scuola per Sottufficiali di Grottaglie. Nominato pilota fu presso una squadriglia da caccia di Torino Mirafiori. Combattè nella guerra di Spagna e fu moninato Ufficiale per meriti di guerra.

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TENENTE PILOTA ROMEO BOLESANI

Pilota di Verona combattè nella guerra di Spagna.

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