Dopo l’annessione del Veneto al Regno d’italia arriva in città l’aeronauta Henry Blondeau, che intratterà il pubblico scaligero dal 1867 al 1886. Belga di nascita, Blondeau era entrato giovanissimo in una compagnia di artisti circensi, e, appassionatosi di mongolfiere volle adattare le sue specialità alla disciplina aerea. Eseguì in tutta Europa un centinaio di ascensioni, e proprio nel corso di una di queste, nel 1890 a Ragusa, perse la vita scivolando dal trapezio appeso al pallone. La prima esibizione veronese di Blondeau fu una semplice ascensione dall’Arena, il 5 maggio 1867. Riapparve nel 1880 con un intrattenimento composito e in continua evoluzione al ritmo di due spettacoli mensili, dal 28 giugno al 25 ottobre, quando finì nelle acque dell’Adige a causa di una falla creatasi in uno dei due palloni impiegati. Gli audaci esercizi al trapezio sospeso al pallone riscossero un immediato successo, e l’arrivo dell’aeronauta acrobata era sempre preceduto dai racconti delle sue imprese, tra realtà e leggenda. Il talento spettacolare di Blondeau si manifesta in pieno nelle successive apparizioni, quelle del 20 marzo, 26 aprile e 14 agosto 1881. Insieme ad un altro “artista volante” Angelo Conti, in arte Contier, presenta in Arena uno spettacolo che applica struttura e numeri circensi alle logiche aeree ( CEDA), creando un vero e proprio esempio di “circo volante”. Contier si servì dell’aerostato Dandolo. Dopo il suicidio di Contier, avvenuto nel 1882, Blondeau torna a Verona nel mese di giugno del 1844, con un paio di ascensioni con l’aerostato Garibaldi. Insieme a Blondeau si esibiscono anche altri artisti: Madama Angot con una ascensione grottesca senza paracadute. Nel 1885 è di nuovo a Verona per una serie di spettacoli che si svolgono tra il mese di giugno e luglio. Si esibisce per l’ultima volta nella nostra città nel pomeriggio del 6 settembre 1885. Nel frattempo, un estroso veronese, , Siro Zuliani , nell’agosto 1883, ascese dall’Arena in aerostato. Emulo di Henry Blondeau, Siro Zuliani fu un personaggio straordinario dell’Ottocento veronese, dalla vita estrosa, breve, drammatica, e l’aureola leggendaria creatasi intorno alla sua persona, oltre a intrecciarsi con quella letteraria di Salgari, diede vita a una caratteristica figura del Carnevale Scaligero. La vicenda non è nota al di fuori delle mura di Verona. Nel corso del tempo sono prevalsi gli elementi folcloristici che ne hanno attenuato gli aspetti tragici legati a una maschera tanto popolare. Sortito dal nulla o, come sostenne la “Nuova Arena”, «apparso come una meteora luminosa di cui nessuno sapeva spiegare le origini», Zuliani richiamò subito l’attenzione dei veronesi alimentando tra gli abitanti di Santo Stefano, il rione nel quale abitava, un sincero entusiasmo per le sue epiche gesta . Per l’occasione dell’ascensione dell’agosto del 1883, i manifesti segnalavano l’impresa come “l’ascensione del Duca di Saint Julien”; la stampa descrisse la grande mongolfiera montata al trapezio «dal più intrepido dei ginnasti, il Duca di Santo Stefano», che «abbandonata a se stessa, ed a poco a poco, senza provocare emozioni rigeneratrici, s’alzò nello spazio tirando seco gli sguardi [degli] spettatori», con il Duca trasportato in volo sopra la città. (da: Il Duca di Santo Stefano - 12 racconti di mongolfiere, "pignate" colme di monete d'oro e misteriose donne velate"). Ci furono anche altri emulatori come Giacomo Merighi, Stefanini Stephenson che propongono voli aerostatici fusi con le dinamiche circensi. Nel primo decennio del novecento, un vicentino, Nico Piccoli, si assume il compito di riportare a Verona il volto sperimentale e avventuroso dell’aeronautica. Piccoli basa le sue esibizioni sulla manovrabilità dell’aerostato e, sulla “democratizzazione dei voli, che sono aperti al pubblico pagante. Il 25 settembre 1905 i cittadini veronesi, purchè sufficientemente abbienti, possono salire sull’aerostato, con due modalità di volo con relative tariffe: Il prezzo dell’ascensione frenata è di 5 lire, mentre per l’ascensione libera occorrono ben 60 lire a persona. Piccoli si ripresenta in Arena il 9 maggio 1907.